La principessa Charlene Wittstock ha partorito con anticipo di circa due settimane, il parto era stato previsto per Natale, due gemelli un maschio a e una femmina, la notizia dell’imminente parto ha subito fatto il giro del mondo già dal momento del ricovero della principessa Charlene in ospedale principessa Grace di Monaco subito seguita dall’arrivo anche del principe Alberto.
Alla notizia della gravidanza avuta nel maggio scorso, erano poi seguite le prime indiscrezioni su un probabile parto gemellare, il sesso dei nascituri era rimasto un segreto, si vociferava . «Non lo sanno neanche i genitori»……
Per mesi si è parlato di tutte le probabili ipotesi di chi dei due gemelli sarebbe stato l’erede di Alberto II.
In una recente intervista il principe Alberto sempre mantenendo il riserbo sul sesso dei gemelli ha chiarito il probabile scenario ereditario dicendo “Poiché si tratta di un parto gemellare, sarà programmato sicuramente una quindicina di giorni in anticipo". aggiungendo: "Secondo la legge del Principato se i gemelli saranno due maschietti o due femminucce l'erede al trono sarà quello che esce per primo. Ma se si tratta di un maschio e di una femmina, sarà il maschio".
I gemelli sono nati con parto cesareo nel primo pomeriggio attorno alle 15.30 del 10 dicembre 2014
La principessa Charlene Wittstock (36 anni) e il Principe Alberto di Monaco (56 anni), sposati dal 2 luglio 2011, sono al settimo cielo, a confermare la notizia sono stati gli stessi genitori, in una nota diffusa dai servizi del Principato. "Il principe Alberto e la principessa di Monaco - si legge nel comunicato - sono lieti di annunciare la nascita dei loro figli che si chiamano Gabriella, Thérèse, Marie nata alle 17,04 e Jacques, Honoré, Rainier, nato alle 17,06". E ancora: "Il principe Jacques, Honorè, Rainier è l'erede al trono. Secondo l'uso storico stabilito dal trattato di Peronne (1641), riceve il titolo di Marchese des Baux (in Provenza). La principessa Gabriella, Thérèse, Marie, seconda nella linea di successione, ha il titolo di Contessa de Carladès".
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